Certosa: Givone, Saccardi, Di Fonzo
                riflettono sull’anno dantesco
               –  Prorogata la mostra di Ernesto Piccolo  –

 

 

Da venerdì 18 marzo, alle ore 17 nella Sala Pio VI della Certosa di Firenze, riprendono gli incontri nell’ambito di “1321 – 2021. Nei dintorni di un Centenario”, dedicati ai 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. Il primo appuntamento di questa seconda tranche del programma prevede una “Conversazione in margine alla presentazione del numero di «Testimonianze» dedicato a Dante Alighieri”.

All’incontro, che sarà introdotto da Carmelo Mezzasalma (Presidente del Comitato scientifico della Certosa di Firenze e superiore della Comunità di San Leolino), parteciperanno il filosofo Sergio Givone, la docente di Diritto e Letteratura all’Università di Trento e studiosa di Dante Claudia Di Fonzo, il direttore della rivista «Testimonianze» Severino Saccardi e Alessandro Andreini della comunità di San Leolino.

In effetti, il prossimo 25 marzo, con la celebrazione del Dante dì, si chiudono quei “tempi supplementari” dei quali il settimo Centenario della morte di Dante Alighieri ha beneficiato anche a motivo della pandemia che ne ha limitato non poco lo svolgimento. In ogni caso, gli studi, le pubblicazioni, le mostre e i convegni promossi per l’anniversario sono stati davvero numerosi, ricchi e stimolanti ed è forse utile provare a interrogarsi sul modo in cui il Centenario è stato celebrato.

Una riflessione con la quale riprende il ciclo di incontri dedicato al Centenario dantesco promosso dallo Studium della Certosa di Firenze e che, in margine alla presentazione del numero monografico della rivista «Testimonianze» dedicato a Dante, prova a fare un primo bilancio di questi quasi due anni di iniziative.

 

Prorogata al 31 marzo la mostra di Piccolo

Nell’ambito della rassegna dal titolo “1321 – 2021. Nei dintorni di un Centenario” è stata prorogata fino al 31 marzo 2022 “…fresco smeraldo in l’ora che si fiacca. Suggestioni dalla Divina Commedia di Dante Alighieri”, la mostra di tele e disegni di Ernesto Piccolo, artista calabrese di nascita, ma fiorentino d’adozione.

Curata da Francesco Gurrieri, la mostra propone una cinquantina di opere – tra tele dipinte e disegni preparatori – e si configura come un omaggio pittorico alla figura del Sommo Poeta nel 700° anniversario della morte che vede protagonista un vero e proprio maestro del colore, così come nel titolo si fa riferimento ai versi 70-81 del settimo canto del Purgatorio.

Visibile tutti i giorni (eccetto il lunedì e la domenica mattina) con orario 10-12 e 15-17, la mostra è arricchita da un bel catalogo curato da Alessandro Andreini ed edito da Feeria e Polistampa che, oltre alle fotografie di tutte le opere visibili nella Pinacoteca della Certosa, ospita i testi di Eugenio Giani, Carmelo Mezzasalma, Cristina Acidini, Francesco Gurrieri, Luigi Zangheri, Giorgio Bonsanti, Ugo Barlozzetti ed Enrico Sartoni.

INFO SULLA RASSEGNA

1321 – 2021 Nei dintorni di un Centenario
Programma di appuntamenti – Studium della Certosa di Firenze
Fino all’08.05.2022
Pinacoteca o Sala Pio VI della Certosa di Firenze, via della Certosa 1, Galluzzo (FI)
(posizione: https://goo.gl/maps/W9tRUyvVBjiUuFuv5)
Ingresso gratuito
Telefono +39 055 2047729

INFO SULLA CERTOSA

www.certosadifirenze.it
certosanews@gmail.com
Certosa: aperta tutti i giorni (escluso lunedì e domenica mattina) ore 10-12 | 15-18
Ingresso 5 euro; nel prezzo è compresa anche la visita guidata della Certosa tutti i giorni – escluso lunedì e domenica mattina – alle 10, 11, 15, 16.

      BREVISSIME

     Lezioni di storia delle arti

Ideazione e organizzazione: casa editrice Centro Di

Il primo ciclo è organizzato in collaborazione con Crossmedia Group

1° ciclo: 31 marzo – 20 maggio 2022   h 18.45

Cattedrale dell’Immagine, chiesa di Santo Stefano al Ponte, piazza di Santo Stefano 5, Firenze  –   biglietto intero: 13 €  biglietto studenti: 5 €

sono previsti abbonamenti per le singole serie prenotazioni: edizioni@centrodi.it / info@cattedraledellimmagine.it

info e acquisto biglietti: www.centrodi.it

Brevissime è una nuova iniziativa della casa editrice Centro Di focalizzata sulla divulgazione di argomenti che riguardano le arti – pittura, scultura, architettura, arti decorative, design, fotografia, storia del paesaggio, costume e moda – ovvero la materia che compone la storia e l’attualità dell’Italia e di cui si riconosce universalmente l’eccellenza.

Lo scopo principale è quello di divulgare la conoscenza di argomenti legati alle arti a un pubblico di non addetti ai lavori, ovvero di veicolare contenuti di alto livello adottando un linguaggio accessibile, anche in forma di racconto: un modo di diffondere la conoscenza esterno al mondo strettamente accademico e istituzionale specializzato nella formazione, ma a esso collegato anche attraverso gli eccezionali docenti che inviteremo a partecipare.

L’ambizione di questa iniziativa è creare un palinsesto che sviluppi una sorta di ecosistema della “comunicazione di cultura” teso a tradurre il lessico prettamente scientifico in un linguaggio accattivante, veloce e brillante e al contempo autorevole per un pubblico che crediamo vasto, trasversale, ‘affamato’ di conoscenza ma spesso, da questo lato, trascurato in favore di una comunicazione troppo superficiale o, viceversa, troppo specialistica.

Brevissime abbraccerà un ampio spettro di argomenti, con focus su artisti, movimenti, materiali, monumenti e altro:

storia dell’arte antica, moderna, contemporanea , architettura, paesaggio e botanica  arti decorative e design, storia del costume e moda

Docenti

Per ognuno degli argomenti saranno invitati professori, autori, esperti del settore di chiara fama con una particolare propensione alla divulgazione brillante. Provenienti da tutta Italia e anche dall’estero, ai relatori sarà richiesto di aderire al format da noi ideato, nel rispetto della propria espressione individuale anche quando diversa, se non addirittura contrapposta, a quella degli altri docenti loro colleghi. La lingua principale delle lezioni sarà l’italiano; nel caso di una lezione con un docente straniero, è prevista una traduzione simultanea.

Date e durata

Le lezioni saranno divise in due principali cicli che avranno luogo tra fine settembre e i primi di giugno. Fatta eccezione per il ciclo inaugurale, le lezioni avverranno in presenza due volte al mese, perlopiù il venerdì. Avranno una durata di 45 minuti, con orario dalle 18.45 alle 19.30.

Programma del 1° ciclo

Storia dell’arte / 1

Andrea G. De Marchi

Arte: spirito o corpo?

31 marzo – 14 aprile 2022

Il termine arte è tanto vago da risultare spesso irritante. Ha irritato e irrita tante persone, fra le quali qualche noto studioso di estetica. Fra questi ultimi sono stati fatti, in seno all’idealismo otto-novecentesco, dei famosi tentativi di separare la prosa dalla poesia, ossia l’arte dalla “non arte”. La distinzione si è rivelata ingenua, sostanzialmente poco innovativa e perfino pericolosa nelle sue varie ricadute.

Anche limitandoci a considerare discipline come pittura e scultura, una certa genericità resta necessaria e ci permette, fra le altre cose, di convivere con un antico luogo comune: l’assunto per cui la materia delle opere sarebbe un accessorio bruto, rispetto ai contenuti poetici e ad altre idealità incorporee.

Cercheremo di vedere come, nonostante il supposto primato dell’astrazione, la faccenda non si possa risolvere così e induca a riabilitare la sostanza materiale dell’opera, che gioca spesso un ruolo determinante nello stile e nella poetica. La discussione accomunerà i nostri tre incontri, toccando temi grandi e molto diversi fra loro.

Giovedì 31 marzo

Arte: spirito senza corpo

Si riassumerà brevemente la prospettiva idealizzante, dal pensiero platonico all’idealismo ottocentesco. Così anche circa gli sforzi di riabilitare le opere: da brute cose meccaniche a testi ricchi di contenuti immateriali. Questo processo ha indotto prima gli artisti e poi gli studiosi a ritagliarsi un ruolo puramente intellettuale, estraneo alla fisicità. In questa prospettiva certi artisti del Rinascimento ebbero atteggiamenti comparabili a quelli di protagonisti internazionali dell’arte contemporanea. Mentre la materia gioca un ruolo di primo piano anche con i caratteri più intimi delle opere. La questione verrà esemplificata attraverso casi di autori famosi: dai Primitivi italiani a maestri di epoche successive come Annibale Carracci.

Giovedì 7 aprile

I colori dell’Antico e la loro censura

La seconda sessione sarà dedicata a un argomento vasto, ma sorprendentemente trascurato dalla storia dell’arte. Ovvero le ragioni per cui i vivaci colori dell’antichità romana hanno trovato poco spazio nelle varie rievocazioni organizzate attorno all’epoca-modello di tutto l’Occidente. Il fenomeno, che riguarda in primo luogo il Rinascimento e Firenze, riaffiora in diversi revival successivi. Esso induce a porci domande sull’esistenza di meccanismi largamente condivisi per indicare e immaginare la colorazione del passato. Un punto di vista molto stimolante è offerto dai marmi colorati, fatti arrivare nella capitale dell’Impero romano da luoghi lontani, con immane sforzo economico e logistico. Essi documentano bene una fetta della ricca colorazione di quell’antichità. Riconoscere i loro riflessi in pittura, scultura e architettura, dal Medioevo in poi, porta a risultati del tutto nuovi riguardo a quelle discipline.

Giovedì 14 aprile

Arte e denaro

Una terza sessione illustrerà come la dinamica fra proiezioni idealistiche e opere in carne e ossa abbia influenzato la disciplina storica, a partire dal controverso rapporto fra arte e denaro, da lungo tempo soggetto a contraddizioni, scandalismi e diffusa ipocrisia. Tutta la storia dell’arte è attraversata da questa relazione censurata o artificiosamente ingentilita da aneddoti di storia antica e moderna. La condanna è passata dagli artisti, accusati di venalità, ai conoscitori. I quali, a partire dall’Inghilterra del primo dopoguerra, hanno subito una sorda condanna, connessa al rapporto col denaro, che ha portato a una progressiva estinzione di quella figura di esperto. È la tappa di un percorso dissociativo che ha condotto a una specie di divorzio della storia dell’arte dalle opere vere e proprie.

Storia dell’arte / 2

Luca Scarlini

Gli Sconfitti. Storie di artisti toscani fuori dal canone

29 aprile – 20 maggio 2022

Il canone dell’arte non fa prigionieri: ci sono criteri per cui artisti, pure riconosciuti brillantissimi, vengono lasciati in ombra nelle storie. Le loro opere si trovano lontano dai principali musei e collezioni. Queste figure talvolta sono risarcite con una monografia a opera di studiosi appassionati, qualche mostra, ma infine restano appannaggio di addetti ai lavori. La situazione dell’arte toscana non è meno categorica, molte delle figure maggiori che non furono al servizio dei Medici, o nelle grazie dei loro storiografi, sono spesso lasciate da parte. Ne Gli Sconfitti Luca Scarlini narra destini paradossali, vicende di grandezza in vita e scomparsa in morte, sullo sfondo di una Toscana che talvolta in luoghi meno battuti rivela sorprese mirabili.

Venerdì 29 aprile

Bartolomeo della Gatta (1448-1502)

La devozione fu il suo territorio, la sua scelta, il suo modo di vita. Nella Firenze laurenziana, strepitosa macchina per la ricreazione del mito, il pittore-frate fu rapido nella scelta di luoghi di soggiorno appartati dalla capitale medicea: nel Casentino, dove dipingeva opere squisite e mirabili, che narravano di una esistenza ritirata e vocata al misticismo.

Venerdì 6 maggio

Plautilla Nelli (1524-1588)

Suora e pittrice, nei conventi intorno a Prato portò avanti in pitture devote, composte da lei e dalle sue consorelle e allieve, una ricerca di spiritualità che si confrontava con la proibita eredità di Savonarola. Una eredità a lungo celata che solo di recente è stata riscoperta in tutta la sua seduzione.

Venerdì 20 maggio

Francesco Mochi (1580-1654)

Scultore sommo del Seicento, venne schiacciato da Bernini nella creazione della strepitosa immagine di Roma barocca. Operò sotto l’insegna dei Farnese a Orvieto, in specie nelle meravigliose sculture del duomo, e a Piacenza, dove le sue statue equestri ebbero a determinare l’immagine della città. Una vita d’ombra tra talento e fughe.

 Il 2° ciclo dedicato alla storia dell’arte si svolgerà tra il 30 settembre e il 9 dicembre 2022.

Titoli, date e luogo delle lezioni saranno comunicati entro l’estate 2022 sul sito www.centrodi.it

I relatori del 1° ciclo

Andrea G. De Marchi

Andrea De Marchi è nato a Roma nel 1960, e qui ha preso alcuni titoli universitari, prima di un PhD a Losanna, ma ha imparato gran parte di quel che sa da Federico Zeri, con cui ha collaborato per quasi un decennio. Ha sempre abbinato la filologia alla conoscenza concreta del corpo delle opere, giungendo a inventare e brevettare un sistema di conservazione per tavole dipinte.

Ha pubblicato molti lavori su aspetti della pittura italiana medievale e moderna fra i secoli XIV e XIX, nonché su problemi tecnici e critici del restauro e della falsificazione. Ha diretto per tredici anni la Galleria Doria Pamphilj (Roma). Tra le sue pubblicazioni più importanti: Galleria Doria Pamphilj. Catalogo generale dei Dipinti (Silvana Editoriale); Mola – Il disegno e la pittura. Psicologia e filologia a confronto (Skira); La Spezia. Museo Civico Amedeo Lia, I dipinti (con Federico Zeri, Silvana Editoriale); Revelations. Discoveries and Rediscoveries in Italian Primitive Art (Centro Di); Il Museo di Arte sacra e la Quadreria Civica di San Giovanni in Persiceto (Minerva Edizioni). Dal 1998 ha un ruolo in part time quale ispettore ministeriale, presso vari istituti e musei.

Luca Scarlini

Luca Scarlini, scrittore, drammaturgo per teatri e musica, narratore, performance artist. Raccontatore d’arte, collabora con numerosi musei. Laureato in Storia dello Spettacolo all’Università di Firenze, insegna tecniche narrative presso la Scuola Holden di Torino e presso lo IED, e ha collaborato con numerose istituzioni teatrali italiane ed europee. Scrive per la musica e per la danza: dal 2004 al 2008 è stato consulente artistico del festival MilanOltre al Teatro dell’Elfo di Milano. Dal 2006 al 2010 è stato docente di Storia della scenografia all’Accademia di Brera, di cui ha ripreso la cattedra nel 2021, e insegna Tecniche di narrazione dell’arte per il Master di Ca’ Foscari. Ha all’attivo una vasta attività come storyteller in teatri, musei e luoghi storici.

Voce di Radio Tre, conduce il programma Museo Nazionale, ha curato mostre sulla relazione tra arte, musica, teatro e moda. Tra i suoi libri recenti, spesso dedicati a temi d’arte, Andy Warhol superstar (Johan and Levi); Siviero contro Hitler (Skira); Memorie di un’opera d’arte (Skira); Ziggy Stardust. La vera natura dei sogni (Add); Bianco tenebra. Serpotta di notte e di giorno (Sellerio); Teatri d’amore (Nottetempo); L’ultima regina di Firenze (Bompiani); Le vacanze dell’arte (Pacini); L’uccello del paradiso (Fandango); Rinascimento Babilonia (Marsilio).

  Nadia Manfrinato Cappabianca

 

Finalmente !

                               …dopo la lunga pandemìa, si torna a viaggiare e a fare rilassanti escursioni turistico/culturali.

   Fra le diverse proposte del momento, ecco il rinnovato Agriturismo e ristorante Terre di  San Galgano, una antica casa colonica in stile rustico, con mini appartamenti raffinati, molto accoglienti, di fronte alla celebre e maestosa Abbazia di San Galgano, bella e famosa anche per essere rimasta senza tetto. A poca distanza c’è l’Eremo di Monte Siepi con la spada nella roccia di San Galgano.

Qui si può trascorrere un week-end davvero da favola, in piena campagna e in un’atmosfera di altri tempi! Il ristorante “Antico Tempio” è l’ideale per riscoprire antichi sapori della cucina toscana, offre eccellenti specialità della tipica cucina, preparate alla vecchia maniera. Il tutto curato in ogni dettaglio e con professionalità.

Siamo in Val di Merse, nel comune di Chiusdino, provincia di Siena, una bella vallata al confine con la provincia di Grosseto.

 info@sangalgano.it  – 0577/756.292 – a poca distanza da Siena e a sud dalla Maremma.

Street Levels Gallery

la galleria di Firenze dedicata all’arte urbana  presenta  

               ERBARIO FIGURATO

              il nuovo murale di Fabio Petani 

Piazza dell’Isolotto – Firenze

Dal 7 febbraio 2022 il nuovo bagno pubblico installato nel maggio dello scorso anno nella piazza dell’Isolotto vedrà le sue pareti metalliche esplodere di colori grazie ad Erbario Figurato, un intervento murale realizzato dall’artista piemontese Fabio Petani. Il progetto, curato e promosso da Street Levels Gallery, la galleria di Firenze dedicata all’arte urbana, in collaborazione con il Comune di Firenze, fisserà permanentemente sulle superfici esterne dell’edificio fiori e piante accostati da un’accurata nomenclatura, in linea con l’odonomastica a tema vegetale che caratterizza la zona dell’Isolotto. 

 

“Il topos di questo intervento – spiegano alla Street Levels Gallery – si ricongiunge pienamente all’identità dell’artista, così sensibile nei confronti dell’universo botanico, chimico e alchemico e così capace di tradurne il fascino e la purezza.”

Tutto il quartiere ha la peculiarità di avere strade e piazze dedicate a nomi di piante e di alberi, simbolo del background che ha preceduto il progressivo sviluppo architettonico e la crescita demografica della zona. Via degli Agrifogli, via dei Rododendri, via delle Mimose e Lungarno dei Pioppi, per fare solo qualche esempio, ricordano il passato agreste dell’area che, come gli antichi borghi nelle vicinanze, ospitava un tempo case rurali, ed ebbe uno sviluppo solo nei primi anni dell’Ottocento per l’insediamento di industrie – oggi tutte chiuse – delle maioliche, delle fonderie e delle officine. Negli anni venti del XX secolo tali aree si ampliarono e vennero costruite abitazioni per i ceti popolari, anche se l’Isolotto come è oggi venne edificato solo dopo la Seconda Guerra Mondiale. 

 

Non è dunque un caso se i lavori di ideazione ed esecuzione dell’opera sono stati affidati proprio a Fabio Petani, artista urbano fortemente interessato alla contaminazione tra studi artistici e botanici. Le sue opere site-specific, che spiccano sulle architetture delle principali città europee ed extraeuropee, si caratterizzano per la costante ricerca di coerenza con il territorio di intervento e, al contempo, per l’acuta sensibilità nei confronti dell’universo erboristico e verso le tematiche ambientali.

Erbario Figurato entra nel novero dei progetti con cui Street Levels Gallery prosegue instancabilmente la sua mission, che è da sempre quella di raccontare e promuovere le espressioni artistiche nate in strada, supportandone l’esistenza.

Con l’opera di Fabio Petani, la galleria risponde all’esigenza di vivificare e rigenerare l’ambiente, integrando la fruizione dello spazio e delle strutture pubbliche con la promozione di contenuti culturali attraverso il medium dell’arte urbana. Il murale, a tutti gli effetti al servizio della comunità, ha inoltre lo scopo di sensibilizzare i cittadini sui temi, molto attuali, dell’ambiente e della natura, oltre a quello di far conoscere le varietà floreali che abitano il nostro territorio. 

  L’artista

Fabio Petani nasce nell’estate 1987 e, con lui, il connubio alchemico tra arte, chimica e natura. Gli studi torinesi in Lettere e Filosofia avvicinano la sua indagine artistica ai caratteri primigeni dell’esistenza, nell’irriducibile tentativo di risolvere la dicotomia tra esoterismo e scienza esatta. La narrazione visiva del mondo erbario e vegetale è sempre accompagnata dalla nomenclatura di un elemento, invitando l’umanità a trascendere l’essenza del mondo naturale tra poesia, pesi specifici e forme visionarie. Le opere fitomorfe di Petani si assomigliano nell’armonia di linee e volumi, nell’eleganza dei colori tenui, nella rottura della loro stessa misura con frammenti e dettagli geometrici. Nelle architetture di numerosi capoluoghi italiani e di altre città internazionali – quali Londra, Bristol, Bordeaux, Monaco, Kiev – le composizioni floreali dell’artista si situano, si radicano, si sviluppano, nella spontanea ricerca di nuove alchimie con il territorio. Fabio Petani descrive il suo lavoro come un archivio botanico contemporaneo, un libro immaginario senza incipit e conclusione poiché sconfinata è la complessità organica dell’universo e della sua conoscenza atomica.

 

La galleria 

Street Levels Gallery è un’azienda che fornisce servizi di declinazione dell’arte urbana, riconoscendo questa pratica espressiva come contributo necessario alla rigenerazione dell’attuale ecosistema commerciale, sociale, culturale e umano. L’impresa si configura come centro gravitazionale per artisti – dai più avanzati agli emergenti più talentuosi – professionisti e operatori, sviluppando collaborazioni su più livelli di intervento. Street Levels Gallery fa da intermediario nella realizzazione di interventi capaci di vivificare lo spazio privato e quello pubblico, enfatizzando sull’utilizzo di quest’ultimo come veicolo collettivo di fruizione culturale, e supporta le realtà locali in operazioni di inseminazione artistica, applicandole a contesti e ambienti specifici, anche attraverso la cura di allestimenti e mostre temporanee. L’innovatività della sua proposta risiede nel risultato virtuoso che la co-progettazione fluida tra società, enti pubblici, privati e del Terzo Settore può produrre al fine di realizzare interventi di rigenerazione del territorio, in linea con la strategia win-win

 

 

 

V E R N I S S A G E

ANDREA CHISESI ART GALLERY

a cura di  MARCELLA DAMIGELLA

 Via Mazzini 79, Pietrasanta (LU)

  INAUGURAZIONE   SABATO 05.03.2022 ORE 18.00

Ingresso libero  –   Aperta tutti i giorni ore 10-13 e 16-20

Info tel. +39 349 8486901 –  info@andreachisesi.com
www.andreachisesi.com

È nel cuore di Pietrasanta – al civico 79 della storica, centralissima via Giuseppe Mazzini – che sabato 5 marzo 2022 alle ore 18 si inaugura la nuova sede versiliese di Andrea Chisesi Art Gallery, curata da Marcella Damigella.

Gemella dell’atelier siracusano che ha sede a Ortigia, questa nuova Art Gallery prende forma al piano terra di un antico edificio nella storica via pietrasantina a due passi da Piazza Duomo.

Per il taglio del nastro – cui è atteso, tra gli altri, il sindaco di Pietrasanta, Alberto Stefano Giovannetti -, la curatrice ha previsto l’esposizione di opere di Andrea Chisesi che testimoniano tutto il percorso artistico, compresa una selezione tratta dalle collezioni più famose degli ultimi anni.

Dopo il grande successo alla Villa la Versiliana dell’estate 2020 con la mostra “Pietre della Memoria”, Andrea Chisesi torna a Pietrasanta in maniera permanente: l’artista ha scelto la “Piccola Atene” in quanto grande crocevia di artisti e realtà sinergica di scambi culturali.

Una sede prestigiosa

La nuova galleria d’arte di Andrea Chisesi è la prima e, fino a questo momento, l’unica presente in via Giuseppe Mazzini. Sta prendendo forma al piano terra dello storico edificio del XVII secolo dove, il 12 ottobre 1821, nacque Eugenio Barsanti, il presbitero insegnante di fisica che insieme all’ingegnere Felice Matteucci nel 1853 inventò il motore a scoppio.

Superata una porta a vetri, dominata dall’insegna che ricorda le due città che ospitano le gallerie di Chisesi – Ortigia in Sicilia e Pietrasanta in Toscana – al suo interno l’ambiente si presenta in stile industrial, abbandonando l’idea del luogo asettico e sterile, le opere di Chisesi sono contestualizzate, il visitatore è accolto in un luogo senza tempo, dove ogni opera può essere contemplata nella sua vera dimensione: le pareti cineree accolgono le opere pittoriche che dialogano ed evocano secoli di storia, poiché l’idea della curatrice è di immaginare un viaggio, attraverso arredi vintage che permettano di richiamare ricordi passati dal sapore di casa e di tradizione. «La galleria deve rimandare a un luogo dove l’arte è qualcosa di familiare, dove ci si sente a proprio agio», afferma la curatrice Marcella Damigella.

La nuova Andrea Chisesi Art Gallery sarà aperta tutti i giorni, sempre con ingresso libero, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20.

Il percorso espositivo

Per l’evento di inaugurazione, Andrea Chisesi Art Gallery propone una cinquantina di opere tra pitture, disegni e fusioni (quest’ultima è la tecnica che risulta dall’innesto di pittura e fotografia). La matrice dell’arte di Chisesi è rappresentata dall’interazione di luce e mito. L’Artista rivisita la storia dell’arte classica, proponendo un linguaggio espressivo contemporaneo, ma carico di archetipi; in particolare,  nel suo personalissimo riesame, il tempo è rappresentato dai frammenti dei manifesti strappati presi dalla strada, una memoria fatta di réclame che chiudono uno spazio-temporale perpetuo all’interno dell’opera.

Il percorso si completa con la collezione dedicata alla luce, i suoi Fuochi d’artificio, una vera e propria esplosione di colori e di forme, che si rivelano un inno alla vita.

Nella nuova galleria d’arte di Andrea Chisesi è ben presente il connubio tra natura e uomo legati dal tempo e dal deterioramento, poetica dell’artista. La collezione ispirata alla natura e al panismo dannunziano – che richiamano l’ultima esposizione di Andrea Chisesi al Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera – completano il percorso espositivo.

INFO

Andrea Chisesi Art Gallery
A cura di Marcella Damigella
Via Mazzini 79, Pietrasanta (LU)
Inaugurazione sabato 05.03.2022, ore 18
Aperta tutti i giorni ore 10-13 e 16-20
Tel. +39 349 8486901
info@andreachisesi.com
www.andreachisesi.com